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Regolarizzazione badanti e colf: assunzione e sanatoria badanti

 
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Sui contributi c'è lo sconto fiscale

di Alfredo Casotti e Maria Rosa Gheido

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10 agosto 2009

Tutti i lavoratori che, a qualsiasi titolo, operano in nero per il funzionamento della vita familiare potranno essere regolarizzati. Oltre alle badanti, anche il personale adibito a lavori generici quali le pulizie, baby sitter, cuoche, giardinieri, autisti, custodi, purché al servizio del nucleo familiare, o all'assistenza ad anziani o a persone non autosufficienti.
Presentare la domanda di emersione significa anche impegnarsi sugli obblighi contributivi e assicurativi che il datore di lavoro, anche domestico, è tenuto a rispettare. Quindi, oltre ai 500 euro quale "mini condono" per il nero fino al 30 giugno, la famiglia si troverà a pagare i contributi dovuti, compresi quelli a copertura del periodo compreso dal 1° luglio 2009 fino alla conclusione della pratica di sanatoria con l'okay e l'assunzione in regola.

A fronte degli oneri contributivi, però, va ricordato che esistono specifici sconti fiscali che alleggeriscono il conto finale di colf e badanti. Vediamo, dunque, i costi e gli sconti.
Per la determinazione dei contributi, il valore della retribuzione serve a identificare la fascia di appartenenza, nell'ambito della tabella annuale Inps. Nell'ipotesi dell'assunzione di una colf a 20 ore settimanali (il primo esempio pubblicato in questa pagina), la retribuzione oraria è di 4,14 euro, pertanto, considerando anche la maggiorazione di un dodicesimo di quota della tredicesima, la contribuzione va assolta nell'ambito della prima fascia che, per il 2009, comprende le retribuzioni effettive orarie fino a 7,17 euro.

Nell'esempio sono poi calcolati i contributi annuali del datore (che non deve effettuare ritenute fiscali perché non è sostituto d'imposta) e quelli del lavoratore.
Il collegato fiscale alla legge finanziaria per l'anno 2000 ha previsto la possibilità di dedurre dal reddito complessivo i contributi obbligatori versati (dal datore) per gli addetti ai servizi domestici e per l'assistenza personale o familiare, entro una quota annuale massima di 1.549,37 euro. A fronte di una spesa complessiva annua per la colf pari a 6.153,59 euro in un anno, ad esempio, un datore di lavoro con 35mila euro di reddito imponibile avrà un risparmio d'imposta di 404,91 euro.

Lo sconto è consentito purché i contributi siano versati nell'anno di dichiarazione. E poiché il versamento dei contributi si effettua trimestralmente (entro il 10 del mese successivo a quello dell'ultimo mese del trimestre) il datore di lavoro che presenta la dichiarazione di emersione potrà dedurre dal reddito del 2009 i contributi versati a seguito dell'emersione, purché il pagamento avvenga prima del 31 dicembre. In caso contrario la deduzione non sarà persa, ma slitterà all'anno 2010.
Oltre a questa somma, i soggetti non autosufficienti che impiegano una badante, e coloro che sostengono tale spesa per assistere un familiare, possono scontare dall'Irpef il 19% della spesa sostenuta entro un importo massimo di 2.100 euro, purché il reddito complessivo non superi i 40mila euro. Nell'esempio indicato con il n. 2, con un reddito di 58mila euro tale limite è superato e la detrazione non spetta.

10 agosto 2009
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